ChiSono
John Oldman nasce nel 1962 a bordo di una nave, in acque internazionali durante una navigazione oceanica, facente rotta verso il porto di La Rochelle, nel golfo di Biscaglia, nella Francia occidentale.
Fin da giovane nutre interessi di vario genere frequentando diversi circoli di stampo intellettuale, ma sarà poi l'esoterismo ad interessarlo maggiormente, caratterizzando ogni suo studio nel corso della vita.
Da ragazzo, con la famiglia, abita in diversi paesi avendo così l'opportunità di entrare in contatto con storici ed antropologi che lo attraggono ineluttabilmente e lo invitano a frequentare circoli esoterici che lo faranno arrivare ad interessarsi di occultismo e dei misteri delle antiche
dottrine sapienziali che, come lui spesso asserisce, tramandano la "vera conoscenza" per via iniziatica. Scrive pochissimo, impegnando per contro tutto il tempo che riesce ad avere a disposizione in ricerche librarie ed investigazioni condotte sul campo.
Malgrado la sua convinzione che tramandare iniziaticamente "bocca orecchio" la sapienza sia un bene prezioso inizia improvvisamente a scrivere e nel 2021 fà pubblicare un suo primo libro, parte di una trilogia, dal titolo "Viaggio nel tempo tra le spire del Romitone - Il capitano Leale Martelli" col quale dà inizio ad una narrazione storico esoterica relativa all'epopea di un ristretto gruppo di Cavalieri Templari, pregna di un occultismo assai spinto che rivela impensati retroscena della stessa esistenza umana e delle sue origini, che si perdono nella notte dei tempi, ad opera di creatori non di questo mondo che lasciarono o dimenticarono sul nostro pianeta oggetti e tecnologie a noi oggi sconosciuti.
John Oldman si considera un Cavaliere Templare moderno giacchè l'ordine dei Cavalieri del Tempio ha da sempre custodito grandi segreti, a causa dei quali, ad esempio, gli Albigesi o Càtari furono perseguitati e sterminati secoli fà.
Oggi continua il suo lavoro di scrittore considerando la conoscenza una tra le più grandi ricchezze che l'uomo, quello che sia degno di portare tale nome, possa ricevere in dono.
John Oldman sostiene l'Associazione Internazionale per la Solidarietà in Asia
La penna
bacchetta magica di uno scrittore. Se quella di Harry Potter contiene una piuma di fenice, in essa vi è invece, come Daimon, parte dell'essenza del suo padrone: l'autore. Come scrittore e poeta conservo il gusto di trasferire le intime sensazioni nei racconti o nei versi tramite il gesto scrittorio. Esso è parte di me. Stabilisce un contatto tra i miei pensieri e la carta su cui, come per magia, i miei sogni di autore trovano la loro rappresentazione nella grafia, tracciata con l'inchiostro, dalla penna che stringo tra le dita. A pensarci bene e’ un incanto. Una danza di segni che si susseguono sotto l'ordine del mio volere. Come un direttore d'orchestra che muove la sua bacchetta ondeggiando nella musica, come un mago che per suo volere crea un incanto, da vita ad una magia. Questo per me e’ lo scrivere, per riuscire a far sì che quanto giace nel nostro intimo cosciente e consapevole possa risalire dal profondo sino alla mente per poi ridiscendere lungo il braccio, la mano e attraverso la penna palesarsi nel mondo materiale sotto forma di una calligrafia, come fosse l'impronta digitale della nostra anima.
La candela
è fondamentale. Un rito che amo. La sua fiamma è risaputo che purifichi ed ispiri creando con la sua luce dolce un intima atmosfera che predispone all'abbandono del frenetico vivere e induce ad una concentrazione quasi meditativa. Cambia la velocità delle cose e tutto rallenta. Osservi la fiamma, crei ispirato, scrivi la fotografia dei momenti che ti emozionano. Essi ti appartengono, sono il tuo essere manifesto.
L'incenso
Un rito non è tale senza un incenso acceso. Scrivere è per me ancor di più una meditazione. Pesco dal profondo.. Ogni frase è una stringa del DNA del mio animo. Gli incensi, dicevano gli antichi, sono i profumi e le essenze per gli dei. Ovidio ne " Le Metamorfosi " soleva dire “………La Fenice si ciba non di frutta o di fiori, ma di incenso e resine odorose………” “…….e muore esalando il suo ultimo respiro fra gli aromi……….”. Interpreto così una morte dell'essere materiale a favore di uno sbocciare della coscienza accolta in celebrazione tra i profumi delle essenze di incenso.
Il silenzio
E’ la musica essenziale affinché l'ispirazione percepita prenda una forma riconoscibile ed inizi a farsi sentire nella mente. Risuona, così frusciando come una lieve brezza, crescendo poi come una sinfonia. Ruota ed attraversa me ed ogni cosa nel mio studio: la libreria, i dipinti, la scrivania su cui mi appoggio mentre scrivo. Ogni libro, ogni quadro, ogni legno nella stanza osserva e partecipa. Essi sono me.